lunedì 14 gennaio 2013

La quiete prima della tempesta

Stanotte mi sono addormentata con il rumore della pioggia, e mai rumore può trasformarsi in melodia quando sei sotto il piumino con il tuo uomo accanto.
Stamane mi sono risvegliata con il diluvio universale e inquietanti e sinistre previsioni meteo per la settimana che è incominciata.
Tornerà la neve a Roma?
Ci sará gente che tirerà fuori gli sci e scorrazzerà felice nel quartiere Prati o a Castel Sant'Angelo?
Qui in campagna le montagne sono spalmate di bianco già da un po', e se verrà la neve ci si trasformerà nel solito bellissimo presepio.
Se verrà la neve io ne sarò felice.
Sono abituata ai grandi freddi e alle lunghe nevicate, e mi sono abituata alla difficoltà di gestione che ci sono qui.
Se verrà la neve non strepiterò inveendo contro spazzaneve inesistenti o la città bloccata.
Se verrà la neve ne riempirò un bicchiere e la condirò con zucchero e limone come faceva mia nonna.
Se verrà la neve le campane suoneranno strane, ed io lo sentirò al buio, se nevica, perché il suono è felpato.
Se verrà la neve e il freddo pungerà forte, mi scalderò con tisane bollenti, bagni caldi e profumati.
Indosserò la lingerie più bella sotto i maglioni più caldi, che anche l'occhio e il mio romano vogliono la loro parte.
Se verrà la neve oltre la stufa accenderemo il camino e guarderemo fuori, ignorando allegramente tutte le difficoltà logistiche, che di difficoltà vera ce n'è una sola: vivere felici sapendo di esserlo.









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